I tempi continuano a cambiare in maniera repentina e, di conseguenza, non sorprendono i risultati di un recente studio condotto dal dottor Paolo Mezzana, chirurgo plastico e responsabile del Servizio di Dermatologia USI della casa di cura Marco Polo di Roma.
Consultando un campione di ben 3.000 pazienti, lo studio segnala che sarebbero proprio le mamme a “iniziare” le figlie sulla strada della chirurgia estetica.
In particolare, alla domanda “se pensate di avere un difetto fisico chi è stato la prima volta a farvelo notare”, più di una paziente su due avrebbe risposto di aver avuto la “segnalazione” dalla propria madre.
Non solo: un’altra percentuale rilevante, vicina al 15 per cento, avrebbe segnalato come colui che ha “ispirato” le operazioni di chirurgia estetica sia stato il padre: ne consegue che i genitori rappresentano, nel 70 per cento dei casi, la molla che fa scatenare nella giovane ragazza la decisione di sottoporsi a un “ritocchino” estetico per correggere qualche difetto fisico.
A seguire, in questa particolare classifica, gli effetti dei canoni di bellezza diffusi dai mass media, attraverso i quali giungono nelle nostre case i modelli estetici da “imitare”, e che fanno scattare nelle più giovani (e non solo) il desiderio di subire un ritocco più o meno radicale.
Nelle parti basse della classifica ci sono invece i partner, evidentemente troppo innamorati (o troppo pudici) per dire alla propria compagnia cosa non va nel rispettivo fisico.
Il ricorso alla chirurgia estetica e chirurgia plastica, riguarda però tutti quanti, e non solamente le giovani ragazze.
L’Isaps ha in merito rilevato come nel 2011 circa 8,5 milioni di persone in tutte il mondo si siano sottoposte a interventi di chirurgia estetica per scopi non funzionali (cioè, solamente per motivi di apparente bellezza), e che quasi il 15 per cento degli interventi abbiano riguardato gli uomini.